I miei auguri di un sereno Natale e un prospero 2016, ricco di fiducia in se stessi, nel futuro e nell'Italia, desidero farli con questa nuova intervista, perché i vignaioli italiani sono persone appassionate, che progettano un territorio e lo trasformano per produrre un piacere.
Dall'Alpe a Sicilia... recita il nostro inno d'Italia e Marco di Sarramarrocco, ci racconta la storia di un giovane italiano che, dopo aver lavorato per dieci anni come Broker ai Lloyd’s di Londra, ha deciso di tornare in Italia per dedicarsi alle sue vigne, in Sicilia, già note nel '600.
Dalla finanza, che definisco una convenzione che consente l'esercizio di un enorme potere, alla vigna e al vino, che consentono l'esercizio di un piacere culturale, nutrimento per il corpo e per la mente. Il messaggio trasmesso è forte e potente.
Una storia, tra le molte storie di valore e di valori raccontate nel mio blog, che rappresentano la narrazione che voglio fare degli italiani.
Questi sono i valori che desidero trasmettere e il mio personale augurio per questo Natale 2015 e per il prossimo 2016: ripartiamo da noi, dalle nostre storie, dalle nostre eccellenze, con un occhio alla tradizione e uno all'innovazione, insieme rilanciamo l'Italia.
Vignaiolo di oggi è:
MARCO DI SERRAMARROCCO
cantina:
BARONE DI SERRAMARROCCO
Raccontami di te:
Ho studiato in Inghilterra dove poi ho lavorato per dieci anni come Broker ai Lloyd’s di Londra poi in Italia come amministratore di una grande multinazionale di brokeraggio assicurativo. Dal mio ritorno in Italia nel 2000 ho iniziato il progetto di riordino fondiario di un antica proprietà di famiglia nota fin dagli inizi del ‘600 per la sua vocazione vitivinicola. Lasciata la carriera professionale, mi dedico esclusivamente alle attività vitivinicole dell’azienda ed alle sue attività commerciali.
Cos’è per te il vino:
E’ una storia da raccontare
In che modo la vita ti ha portato a produrre vino?
E’ sempre stato il mio obiettivo e ringrazio Dio di avermi dato le capacità di poterlo raggiungere
Cosa ti appassiona del tuo lavoro?
La gestione della vigna in tutte le sue fasi. Non essendo un viticoltore di grande esperienza sul campo non finisco mai d’imparare e lo trovo esaltante.
Qual è il tuo progetto sulla tua vigna?
Il mio unico contributo innovativo a questo progetto, differentemente dalla tradizione locale, è stato l’alta densità di vigne per ettaro, cosi da creare una forte competizione radicale ed una bassa resa. Con i suoi 9.524 ceppi per ettaro, la vigna del Capitano è quella con la più alta densità per ettaro della Sicilia Occidentale.
Il tuo è un vino di tradizione o innovazione?
Direi un blend delle due. La tradizione è nei 5 dei nostri 6 vini che sono autoctoni ed in purezza: Il Barone di Serramarrocco 100% Pignatello o Perricone, magnifica espressione del più antico vitigno a bacca rossa del Trapanese.
Le Quojane di Serramarrocco uno zibibbo secco, unico nel suo genere.
Il Baglio ed il Nero di Serramarrocco due nero d’avola in purezza ed il Grillo del Barone un grillo in purezza tra i classici autoctoni a bacca bianca da sempre nella nostra zona.
L’innovazione sta nell’impostazione dei vigneti, a seguito di una microzonazione dei terreni, negli impianti ad alta densità per ettaro ed infine nella severa selezione in vigna dei grappoli durante la vendemmia a mano.
Qual è il vino che produci che ti dà più soddisfazioni e perché?
Sono due
Il Barone di Serramarrocco perché è quello che maggiormente rappresenta al meglio il terroir della Serramarrocco nella Sua massima espressione.
Il Serramarrocco perché è stato il nostro primo vino prodotto e dedicato a mio padre. Uno straordinario blend di Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc le cui barbatelle sono state innestate con cloni di un grandissimo chateau di Bordeaux di Pauillac.
Scheda del vino
BARONE DI SERRAMARROCCO
Tipologia: fermo, secco
Terreno e Microclima:
Terreni a 380 mt sul livello del mare soggetti ad escursione termica, molto ventosi, terreni sassosi calcareo argillosi a medio impasto: conferiscono al vino una struttura importante e complessità varietale. Un gran vino da invecchiamento
Tipologia di allevamento della vite:
Guyot bordolese da 6.250 a 9.594 ceppi per ettaro
Denominazione: IGP
Zona di produzione: Strada del Vino di Erice DOC
Regione: SICILIA
Vitigni: Pignatello o Perricone 100%
Gradazione: xx
Acidità: Acidità Totale 5,7 con un Ph 3,4
Zuccheri residui: 3 gr/lt
Vinificazione: In rosso con macerazione sulle bucce per 22 giorni la fermentazione avviene in serbatoi di cemento
Affinamento: in barriques nuove da 225 e 300 lt di media tostatura
Descrizione organolettica:
Colore: rosso rubino intenso
Profumi: complessi di balsamicità silvestre, grafite, tabacco, sottobosco
Gusto: more, amarene sottospirito, cioccolato all’arancia, liquerizia
Temperatura di servizio: 18 gradi
n° di bottiglie / anno: nel 2012 8.000 bottiglie e 300 Magnums
prezzo consigliato in enoteca: € 32
Abbina il tuo vino a
un cibo: Tagliata di Manzo
un luogo da visitare Tempio ed Anfiteatro di Segesta a 8 Km, ed Erice a 25 Km.
un’opera d’arte Un Caravaggio
un brano musicale Born Free di John Barry
un libro o una poesia Il Gattopardo
un proverbio In Vino Veritas
per maggiori informazioni sui vini consulta il sito www.barone di serramarrocco.com
Regalati un immersione nel gusto con i miei video corsi di degustazione vino online